Fichi d’India: proprietà, benefici e controindicazioni

1 Luglio 2021 0 Di Redazione

I fichi d’India sono i frutti dell’Opuntia ficus indica, una pianta grassa appartenente alla famiglia delle Cactacee. A dispetto del nome sono originari del Messico, ma con il passare dei secoli hanno trovato una grande diffusione in tutto il bacino del Mediterraneo.

Coloratissimi e incredibilmente buoni, i fichi d’India sono un must delle estati in Sicilia, Sardegna e Calabria, dove l’Opuntia cresce indisturbata anche a ridosso delle strade. Questi frutti sono abbastanza difficili da maneggiare, ma custodiscono delle straordinarie proprietà benefiche. Scopriamole insieme!

La pianta di fico d’India

L’Opuntia ficus indica può raggiungere i cinque metri d’altezza e ha un aspetto inconfondibile. Il suo fusto è composto da cladodi, detti anche pale di fico d’India: si tratta di protuberanze dalla forma ovale, appiattita e ricca di spine.

Le pale hanno lo scopo di assicurare la fotosintesi clorofilliana, apportando nutrimento al resto della pianta. Come per altre piante succulente, queste protuberanze hanno anche l’importante compito di accumulare l’acqua piovana.

Non molti lo sanno, ma le pale di fico d’India sono commestibili: una volta liberate dalle spine, vengono fatte ammorbidire in acqua bollente oppure grigliate. Le foglie della pianta sono piccole e a forma conica, mentre i fiori – anch’essi commestibili – assomigliano a piccole coppe, e spuntano da maggio in poi.

A seconda della varietà di pianta, i frutti del fico d’India assumono colori diversi, cui corrispondono anche caratteristiche aromatiche differenti:

  • La varietà rossa prende il nome di Sanguigna. I fichi d’India Sanguigna sono di color rosso-porpora e hanno un aroma zuccherino;
  • Il ficodindia Sulfarina produce invece frutti dal colore giallo-arancione e dal sapore più frizzante. Si tratta della varietà più diffusa in Italia;
  • Ben più rari sono invece i fichi Muscaredda, una varietà molto pregiata dal colore bianco e dall’aroma delicato.

I frutti sono raccolti all’interno di un guscio carnoso e ricco di spine, che va maneggiato con la giusta attenzione.

fichi d'india sanguigna, sulfarina e muscaredda

Come si puliscono i fichi d’India?

Il modo di pulire i fichi d’India varia a seconda di dove li hai comprati. Se li hai trovati al supermercato, il lavoro è quasi finito: le spine vengono rimosse durante la filiera produttiva, ma qualche volta potrebbe essere rimasto qualche rimasuglio.

Se invece vuoi cogliere i fichi direttamente dalla pianta, dovrai munirti di un paio di guanti da lavoro sufficientemente spessi, staccare i frutti e metterli in ammollo in una bacinella per circa 45 minuti. L’acqua ammorbidisce il guscio carnoso dei frutti e rende più facile la rimozione delle spine.

Una volta rimosse le spine, usa un coltello per praticare un’incisione lungo il profilo verticale della buccia, senza andare troppo in profondità. Fai leva con il coltello per allargare uno dei due lembi sulla buccia, tenendo fermo il frutto con una forchetta.

In questo modo, il guscio rotolerà via dal frutto senza lasciare tracce. Aiutati con un paio di guanti in lattice, per non toccare eventuali spine rimaste! Una volta sbucciato il frutto, puoi gustarlo al naturale.

La consistenza del frutto non è gradita a chiunque: all’interno dei fichi d’India sono infatti presenti dei semini duri e legnosi. Alcuni preferiscono liberarsene, ma in realtà si tratta di una parte del frutto altamente ricca di sostanze benefiche.

Fichi d’India: proprietà e valori nutrizionali

Il ficodindia è un frutto zuccherino e idratante, perfetto per affrontare i caldi estivi e ritrovare un po’ di energie. Un fico d’India pesa di norma dai 200 ai 300 grammi, e reca con sé circa 120 kcal. I valori nutrizionali riferiti a 100 grammi di prodotto sono i seguenti:

  • Proteine: 0,8 g;
  • Carboidrati: 13 g;
  • Grassi: 0,1 g;
  • Fibre alimentari: 5 g.

Il fico d’India è una vera e propria miniera di minerali e vitamine. Tra le sostanze maggiormente concentrate nel frutto troviamo calcio, magnesio e soprattutto potassio, oltre a notevoli quantità di vitamina A e vitamina C.

I differenti colori dei frutti dipendono dalle betalaine, dei pigmenti che si dividono in due categorie.

  • Le betacianine sono responsabili del colore rosso dei fichi d’India Sanguigna;
  • Le betaxantine danno invece il colore giallo-arancio ai fichi Sulfarina.

Entrambe le sostanze hanno delle ottime proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, e in alcuni casi sono utilizzate anche come coloranti alimentari naturali.

I fichi d’India sono una fonte naturale di pectine, carboidrati che di solito associamo alla preparazione di marmellate e gelatine per le loro qualità collanti. La pectina è utilissima per migliorare il benessere dell’intestino e combattere il colesterolo.

Benefici dei fichi d’India

Le innumerevoli sostanze contenute nei frutti esprimono degli ottimi effetti benefici per il nostro organismo.

  • Il potassio regola la pressione sanguigna e combatte gli eccessi di sodio nel sangue, responsabili della ritenzione idrica. Un’alimentazione ricca di potassio protegge l’organismo dall’arteriosclerosi, rinforzando i vasi sanguigni.
  • Vitamina C e betalaine sono due ottimi antiossidanti, cioè sostanze che contrastano l’invecchiamento cellulare. La vitamina C è anche uno dei più noti immunostimolanti naturali, una sostanza cioè in grado di proteggere il sistema immunitario dalle malattie.
  • La pectina interviene sulla sintesi del colesterolo, accelerando il lavoro del fegato: le cellule epatiche prelevano il colesterolo dai vasi sanguigni per creare acidi biliari e migliorare la digestione. La pectina contenuta nei fichi d’India stimola l’attività epatica e contrasta gli accumuli di colesterolo cattivo.
  • Ricco di fibre alimentari, il fico d’India è inoltre perfetto per favorire il transito del cibo ed evitare l’accumulo di tossine nel tratto intestinale. Le fibre aumentano il senso di sazietà, e rendono questi frutti perfetti per una dieta dimagrante.
benefici dei fichi d'india

Capitolo fichi d’India e diabete: questi frutti hanno di per sé un indice glicemico piuttosto elevato, ma secondo uno studio aiutano a tenere i livelli glicemici sotto controllo, migliorando l’assorbimento degli zuccheri di altri cibi.

Alcune ricerche sostengono che siano le fibre alimentari presenti nei fichi d’India a garantire questi effetti benefici sul diabete. La pectina e lo xilosio, due mucillagini contenute nella polpa, abbassano i picchi glicemici e riducono i livelli di zucchero nel sangue.

Una curiosità: sembra che i fichi d’India condividano con gli asparagi la palma di rimedio naturale contro la sbornia. Entrambi lavorano per migliorare l’attività epatica, permettendo al nostro organismo di smaltire più in fretta le tossine derivanti dai bagordi della sera prima.

Fichi d’India: proprietà cosmetiche

Le sostanze contenute nel frutto sono ottime per la pelle. Data la sua ricchezza di acqua, il fico d’India è infatti perfetto per prevenire la disidratazione della pelle e contrastare le screpolature sulle mani e sui gomiti.

L’enorme quantità di flavonoidi e vitamina C rende inoltre il ficodindia perfetto per una preparazione naturale anti-age. Ecco un’ottima ricetta fatta in casa:

  • Un fico d’India maturo, sbucciato
  • Due cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • Un cucchiaio di farina d’avena

Mescola gli ingredienti in una ciotola e applicali sulla pelle una volta al dì; lascia agire il composto per un quarto d’ora, poi rimuovilo con abbondante acqua tiepida. Questa preparazione è ottima anche per contrastare le irritazioni della pelle da rasatura.

I fichi d’India sono anche un sottovalutato rimedio naturale contro le occhiaie scure: i pigmenti in essi contenuti sono infatti degli ottimi vasocostrittori, che rendono meno visibile questa fastidiosa condizione.

Le pale dei fichi d’India

Anche il fusto della pianta possiede delle notevoli proprietà benefiche, forse ancora meno conosciute di quelle del frutto. Le pale sono forse ancora più difficili da maneggiare rispetto ai frutti, dato l’abbondare di spine, ma con un po’ di pazienza e una bacinella d’acqua il rischio di pungersi si abbassa notevolmente.

Chiamate anche Nopal, le pale di fico d’India hanno molteplici utilizzi:

  • Come le foglie di Aloe Vera, sono attraversate all’interno da un gel benefico per la pelle, dalle proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti.
  • Inoltre, i cladodi sono commestibili e possono essere consumati previa cottura.

Una volta cotte, le pale assumono una consistenza croccante, simile a quella delle taccole. Le loro proprietà benefiche per l’organismo si sovrappongono a quelle dei frutti: sono infatti ricche di potassio, calcio e vitamina A e C.

Tuttavia, a differenza dei frutti, le pale di fico d’India sono anche una miniera di vitamina K. Questa sostanza, la cui sigla deriva dal danese Koagulation, è fondamentale nel processo di coagulazione del sangue e migliora la sintesi delle proteine. In particolare, ha un ruolo estremamente importante nel mantenere in forma le ossa.

pale di fico d'india

Ricette con le pale dei fichi d’India

Esistono diversi modi di assumere le pale di fico d’India in ricette gustose e poco caloriche. Uno dei modi più diffusi è semplicemente tagliarle a listarelle e bollirle in abbondante acqua per circa mezz’ora. Una volta che avranno liberato le loro mucillagini, i pezzettini di pala vengono scolati e immersi in acqua fredda.

Si tratta dei cosiddetti Nopalitos, un pilastro della cucina messicana. In alcune zone, questa pietanza viene aggiunta alle insalate, mentre durante i giorni di festa i nopalitos fritti sono molto diffusi.

In Italia è stranamente diffusa una sorta di parmigiana con le pale dei fichi d’India, conosciuta soprattutto nel Mezzogiorno. Nota anche come parmigiana di Ponza, questa pietanza era in origine un piatto povero, realizzato dalle famiglie contadine dell’isola in assenza di rifornimenti dall’esterno.

Oggi, la parmigiana di Ponza è invece una prelibatezza che ha vissuto una sorta di rinascimento. La ricetta è una sorta di ibrido fra la consueta parmigiana di melanzane e il pani frattau, un piatto tipico sardo composto da fogli di pane carasau.

Infatti, le palette vengono fritte e disposte in strati, ma il formaggio che si frappone fra uno strato e l’altro è solitamente pecorino stagionato, come avviene nella ricetta sarda.

Fichi d’India: controindicazioni

Al pari di altri frutti ricchi di semi legnosi, i fichi d’India sono sconsigliati per chi soffre di stitichezza o di diverticolosi:

  • Da un lato, i semini potrebbero infiltrarsi nelle anse intestinali e bloccare il transito del cibo;
  • Dall’altro lato, i semi potrebbero rimanere bloccati nei diverticoli, aumentandone l’infiammazione.

Nonostante le sue proprietà, il fico d’India non è indicato per chi soffre di diabete di tipo 1, dato che rende molto più difficoltoso il controllo della glicemia nel sangue. Si tratta inoltre di un alimento dall’alto indice glicemico, quindi non andrebbe consumato con leggerezza.

A dosi controllate, questo frutto è un toccasana contro l’acidità gastrica, dato che la pectina in esso contenuta forma un film protettivo delle mucose dello stomaco. Un consumo incontrollato rischia però di causare un forte reflusso gastroesofageo.

Alcune persone potrebbero avere sviluppato un’ipersensibilità ai fichi d’India: in questi casi, il consumo alimentare potrebbe causare un rigonfiamento alle labbra, mentre sulla pelle potrebbero svilupparsi eritemi e dermatiti.

Dosi eccessive del frutto potrebbero poi potenziare l’effetto di farmaci diuretici e anticoagulanti: nel caso in cui si stia seguendo una terapia di questo tipo, è sempre raccomandabile rivolgersi al proprio medico curante.