Mandragora: proprietà, usi e controindicazioni

4 Ottobre 2017 0 Di Redazione

Mandragora: proprietà, usi e controindicazioni

La Mandragora è una pianta molto particolare e che fin dai tempi antichi vanta presunte proprietà magiche. Si tratta di un’erba officinale che, in realtà, possiede molte proprietà dalle quali è possibile trarre beneficio per il nostro organismo. Bisogna, però, fare molta attenzione quando si utilizza poiché si può incappare nei suoi effetti collaterali, ben conosciuti e abbastanza pesanti. Una delle sue caratteristiche più curiose risiede nella forma delle radici; osservandole è possibile trovare molte somiglianze con la forma del corpo umano, per questo motivo, nell’antichità, le venivano attribuiti poteri magici. Ecco tutte le proprietà, come si può utilizzare e le controindicazioni.

Mandragora

Mandragora: proprietà

Questa pianta officinale possiede molte proprietà interessanti e dalle quali è possibile trarre beneficio. È in grado, infatti, di indurre uno stato molto simile a quello della fase rem. Ha, inoltre, proprietà sedative e narcotiche e viene utilizzata per questo motivo anche per placare la tosse. Può essere utilizzata anche per ridurre il dolore, soprattutto nell’area dell’addome e contro i crampi intestinali o il mal di denti. Questa capacità è dovuta alle sue proprietà analgesiche.

Mandragora: per quali problemi si utilizza

La Mandragora è una pianta usata da millenni per via delle sue presunte proprietà magiche. In realtà, con il progresso scientifico sono aumentati anche gli studi sugli effetti di questa pianta e sono stati isolati tre principi attivi utilizzati attualmente in alcuni farmaci, con dosaggi ben precisi: scopolamina, atropina e josciamina. In generale, però, si può adoperare per combattere i seguenti problemi: nevralgia, nevrite, parestesie, crampi, herpes zoster, insufficienza epatica, stipsi, emicrania, cefalea, colon irritabile.

Mandragora: controindicazioni

Questa pianta, a dispetto della sua magica reputazione, è in realtà tossica e non commestibile. Questo a causa del suo contenuto di alcaloidi uguali a quelli presenti in un’altra pianta velenosa, la Belladonna. Quando la Mandragora viene consumata in dosi elevate. può provocare vomito, nausea, tachicardia, problemi gastrointestinali, crampi addominali, innalzamento della pressione sanguigna, allucinazioni, convulsioni e in alcuni casi anche il decesso. In ogni caso, quindi, se si decide di utilizzare questa pianta per beneficiare delle sue proprietà, si consiglia caldamente di seguire il parere di uno specialista.

* Il contenuto riportato è di carattere orientativo a fini informativi: non sostituisce diagnosi e trattamenti medici. Non deve essere utilizzato per prendere decisioni in merito ad assunzione o sospensione di terapie farmacologiche e non può sostituire il parere di un professionista afferente a qualsiasi disciplina medico scientifica autorizzata.