Cavolo fermentato, come si prepara e perché fa bene

1 Marzo 2021 0 Di Redazione

Gli alimenti fermentati contribuiscono a migliorare le difese immunitarie e a mantenere sana la microflora del nostro intestino, inoltre ne consentono e facilitano la creazione. E’ proprio la presenza di una microflora attiva che facilita l’assimilazione dei nutrienti. Ma quali sono i cibi fermentati? Sono quelli che si è provveduto a conservare a freddo in un liquido. Il processo di fermentazione si svolge grazie all’azione dei batteri lattici nella fase di decapaggio della verdura ma anche di frutta e altri cibi. Tra i cibi fermentati più noti e apprezzati, poiché è ricco di proprietà benefiche, c’è senza dubbio il cavolo (quello che si ottiene è il crauti). Prima di vedere quali sono le caratteristiche che rendono il cavolo fermentato un alimento così prezioso da inserire nella dieta, cerchiamo di capire come avviene il relativo processo di trasformazione. 

Il processo di fermentazione del cavolo

Il processo di fermentazione del cavolo è piuttosto semplice e non serve essere esperti chef per metterlo in pratica ottenendo un buon risultato. I tempi di fermentazione sono di 4-5 settimane. La temperatura ideale da mantenere in questo lasso di tempo è di circa 20-21 gradi. Non si deve utilizzare il sale, poiché è in grado di inibire la formazione di batteri ‘buoni’.

Dopo aver tritato il cavolo – la varietà Cappuccio sarà perfetta – lo si deve inserire all’interno di un contenitore o di una bacinella. Qui va pressato in modo deciso per evitare che si formino bolle d’aria. Lasciate riposare per almeno un’ora, mescolando di tanto in tanto, in modo da far uscire l’acqua di vegetazione. A questo punto prendete un barattolo alto del quale avrete già pulito le pareti interne per evitare che si formino le muffe: è qui che verranno messe le verdure, coperte dall’acqua vegetale. Nel caso in cui quest’ultima non fosse sufficiente si potrà inserire un litro di acqua bollita e poi fatta freddare.

E’ bene ricordare che il contenuto del barattolo durante le 5 settimane aumenterà il suo volume, dunque non bisogna riempire il barattolo sopra le spalle. A questo punto non resta che coprire le verdure (un bicchiere nel barattolo oppure un piatto sopra il contenitore) e fare pressione per comprimere il tutto. Dopo aver coperto tutto con un canovaccio, si mette a riposo il contenitore lontano dalla luce e in un luogo fresco. Ogni due o tre giorni verificate che non si siano formate muffe (e nel caso rimuovetele) o che le verdure siano sempre sotto salamoia. Il cavolo fermentato può essere consumato a crudo, condito con spezie, oppure saltato in padella in aggiunta ad altre verdure o carni (attenzione alle dosi, può intensificare molto gusto e aroma dei piatti). 

Cavolo fermentato proprietà e valori nutrizionali

Il cavolo fermentato è più buono e nutriente rispetto alla verdura originale. E questo proprio per effetto del procedimento di fermentazione dell’acido lattico. Questo alimento è ricco di vitamine C, B e K ma anche di acidi grassi Omega 3 che fanno bene all’organismo. Il fatto di aver provveduto in autonomia alla preparazione del cavolo fermentato assicura che si tratta di una verdura fresca che non ha subito il processo di inscatolamento né l’azione di conservanti.

Il cavolo fermentato viene assorbito dal nostro corpo molto più facilmente. Prendersi cura della propria microflora intestinale contribuisce a ridurre il pericolo che compaiano malattie di qualsiasi tipo. Inoltre, mangiare cavolo fermentato contribuisce a migliorare la qualità del sonno, far scomparire il bruciore di stomaco e mantenere un corretto peso corporeo. Inoltre, i benefici sono più in generale anche per cuore, polmoni, fegato e cervello

* Il contenuto riportato è di carattere orientativo a fini informativi: non sostituisce diagnosi e trattamenti medici. Non deve essere utilizzato per prendere decisioni in merito ad assunzione o sospensione di terapie farmacologiche e non può sostituire il parere di un professionista afferente a qualsiasi disciplina medico scientifica autorizzata.

Ultimo aggiornamento: 01/03/2021