Come mantenere giovane il cervello: i 4 alimenti che migliorano le funzioni cognitive

27 Luglio 2017 0 Di Redazione

Come mantenere giovane il cervello, lo studio

Cervello e funzioni cognitive, secondo un recentissimo studio gli spinaci, le uova, i cavoli e l’avocado contengono una sostanza chiamata luteina in grado di dare notevoli benefici alle funzioni di pensiero complessivo, rendendo anche il cervello delle persone di mezza età attivo.

Lo dice la ricerca condotta dagli studiosi dell’Università dell’Illinois di Urbana-Champaign (Usa), il cui risultato è stato pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Aging Neuroscience. Questi alimenti dunque non dovrebbero mai mancare dalla vostra tavola; Spinaci e avocado in più fanno bene all’organismo perché ricchi di vitamine, sali minerali, proteine e altre sostanze nutritive.

Cos’è la Luteina

La luteina è una sostanza nutritiva che il corpo non può produrre da solo, ecco dunque che deve essere acquisita attraverso la dieta, principalmente consumando verdure a foglia verde (come spinaci e cavoli), avocado e uova. Questo nutriente dà immediati effetti positivi su adulti più anziani, migliorando le funzioni del cervello.

La luteina si trova anche in cavoli, carote, mais, prezzemolo, broccoli. Anche l’uovo ne contiene una discreta quantità. Essa fa bene alla vista e alla pelle, e da oggi sappiamo che ha un effetto salutare anche per il cervello. Ha inoltre proprietà antiossidanti e contro l’invecchiamento in generale. Durante la gravidanza dà un importante contributo al corretto sviluppo dell’apparato visivo del feto.

Come si è svolta la ricerca

Nella ricerca di cui in oggetto, i pazienti che si sono sottoposti al test erano adulti di mezza età, in quanto il lento declino delle capacità cognitive legato all’invecchiamento può iniziare anche dai 30 anni in poi.

I ricercatori hanno preso in esame 60 adulti tra 25 e 45 anni e misurato la luteina negli occhi, in quanto tale sostanza si accumula non solo nei tessuti del cervello, ma anche nell’occhio; il che permette dunque di misurarne i livelli senza usare tecniche invasive. Mediante elettrodi sul cuoio capelluto, hanno poi misurato l’attività neurale nel cervello durante lo svolgimento da parte dei soggetti di un compito che richiedeva attenzione. Cosa è emerso? Ebbene, la risposta neuro-elettrica dei partecipanti più anziani con livelli superiori di luteina è risultata più similare e vicina a quella dei più giovani rispetto ai loro coetanei con meno luteina. Così Anne Walk, prima autrice dello studio:

“La luteina sembra avere un ruolo protettivo: chi ne aveva di più, era in grado di impegnare più risorse cognitive per completare l’attività. Quando le persone invecchiano sperimentano un declino [cognitivo] tipico, ma la ricerca ha dimostrato che questo processo può iniziare prima del previsto. Puoi anche iniziare a vedere alcune differenze già a 30 anni”

Ne consegue dunque che il ruolo della dieta è fondamentale per la salute complessiva delle persone. Il cervello non può non essere ‘coinvolto’: “Vogliamo capire come la dieta influenza la cognizione per tutta la durata della vita. Se la luteina può proteggere contro il declino, dobbiamo incoraggiare le persone a consumare cibi ricchi di luteina a un certo punto della loro vita, quando si ha il massimo beneficio”, ha puntualizzato Anne Walk.