Rimedi naturali per il diabete: cosa mangiare? I consigli utili

11 Novembre 2017 0 Di Redazione

Rimedi naturali per il diabete

Quali sono i rimedi naturali per il diabete? Cosa mangiare? Quali consigli utili? Ne parliamo dopo quanto accaduto a Milano, alla discoteca Old Fashion, dove una giovane ragazza non è stata fatta entrare poiché “diabetica” e impossibilitata ad entrare all’interno del locale un succo di frutta e bustine di zucchero…

Diabete e carne rossa, c’è una correlazione: uno studio lo dimostra

Diabete: consumare carne rossa e pollame in quantità eccessiva fa aumentare il rischio di ammalarsi. Lo dice un studio. Il motivo sarebbe riconducibile in parte a fatto che queste carni hanno un elevato contenuto di ferro di derivazione animale. In particolare, un consumo frequente di questi alimenti potrebbe essere collegato ad un rischio maggiore di sviluppo del diabete di tipo 2.

A renderlo noto uno studio della Duke-NUS Medical School di Singapore, pubblicato su American Journal of Epidemiology. Secondo i ricercatori – che hanno lavorato sui dati del Singapore Health Study, relativi a 63.257 adulti di età compresa tra i 45 e i 74 anni, monitorati tra il 1993 e il 1998 e seguiti per una media di circa 11 anni – esiste una correlazione tra l’assunzione di carni rosse e pollame e il rischio di sviluppare il diabete.

rimedi naturali per il diabete: evitate il pollo

Zucchero senza calorie per il diabete

Arriva però dall’Amazzonia la soluzione possibile a questo problema: infatti con la stevia , pianta che deriva da quelle zone si potranno dolcificare bevande ma anche cibi in maniera naturale e soprattutto senza creare danni al nostro organismo.

zucchero senza calorie per il diabete

Le proprietà importanti sono legati alla sua ridotta quantità di calorie rispetto al normale zucchero di uso comune, oltre all’essere 300 volte circa più dolce, cosa che ovviamente non fa rimpiangere il normale aroma che molto spesso non può mancare.

L’Università di Pisa ha effettuato numerose ricerche su queste proprietà scoprendone la veridicità: consigliata soprattutto per bevande come thé e tisane, ma anche per uso alimentare, causando anche una riduzione delle gravi conseguenze legate all’ipertensione.

Diabete: la dieta vegetariana fa perdere più chili di quella che include la carne

L’importante risultato arriva dal congresso dell’American Diabetes Association, secondo cui a pari calorie un regime alimentare vegetariano fa perdere più calorie rispetto ad una dieta onnivora. Non tutte le calorie sono uguali, infatti, se il perderle è finalizzato al dimagrimento. Nel caso specifico, secondo uno studio una persona con diabete otterrà una maggiore perdita di peso se segue una dieta vegetariana.

Dieta vegetariana: – 500 calorie al giorno per 6 giorni, i risultati

Lo studio in questione è stato pubblicato nel Journal of American College of Nutrition e presentato alla 77° congresso annuale dell’American Diabetes Association. Si è dimostrato che togliendo 500 calorie al giorno, si perdono in media sei chili in sei giorni. I ricercatori hanno sottoposto 74 pazienti affetti da diabete di tipo 2 a un regime alimentare di 500 calorie in meno al giorno rispetto a quelle che erano abituati ad assumere, per 6 giorni. Ebbene, metà di loro ha seguito una dieta vegetariana, gli altri una dieta tradizionale per diabetici, che includeva anche la carne.

I risultati ottenuti sono stati inequivocabili: i pazienti che hanno seguito il regime alimentare vegetariano hanno perso quasi il doppio del peso rispetto ai secondi, nonostante avessero assunto le stesse calorie. I primi hanno perso circa sei chili, riducendo il grasso immagazzinato nei muscoli ad un tasso superiore rispetto al gruppo della dieta convenzionale. Perdere grasso è importante per chi soffre di diabete, in quanto aumenta la sensibilità all’insulina e stimola il metabolismo. Queste persone inoltre hanno riscontrato di sentire meno fame e maggiore energia fisica.

Il Prediabete

Il prediabete è sempre più diffuso, sapete cos’è? Ma soprattutto, sapete che non va sottovalutato? Trattasi infatti di una condizione tutt’altro che innocua, che riguarda circa il 15% degli italiani ed è associata a un maggior rischio di infarto e patologie cardiovascolari. 

Certo, non è un diabete conclamato ma la strada imboccata è quella; in chi è affetto da prediabete sono infatti già in atto dei cambiamenti nei livelli di glicemia nell’organismo. La presenza di un alterato metabolismo glicemico aumenta del 26% il rischio di coronaropatia, che di conseguenza rende i soggetti colpiti maggiormente predisposti all’arresto cardiaco.

L’espressione ‘prediabete’ è dunque un modo per indicare che la patologia consiste in un valore della glicemia più alto del normale, e che il paziente rischia di sviluppare il diabete, o peggio, che probabilmente soffre già degli effetti collaterali del diabete.

Ad oggi le ultime linee guida preferiscono utilizzare il termine intolleranza glucidica, anziché pre-diabete, proprio al fine di evidenziare l’idea che la situazione è ancora recuperabile e non irreversibile. La condizione di prediabete, dunque, non è da considerarsi una malattia, ma solo un fattore di rischio che se trascurato o ignorato potrebbe degenerare in diabete vero e proprio e malattie cardiovascolari.

Ci sono i sintomi?

Il prediabete non dà sintomi —> Sapete che il prediabete non dà sintomi? E’ una condizione silente, perché il paziente se non effettua i dovuti controlli non si accorge di esserne affetto. Solo l’esame glicemico può dirlo con certezza. Tuttavia è possibile correre ai ripari limitando l’apporto di calorie e grassi, aumentando l’esercizio fisico. La perdita di peso farà il resto: questi tre accorgimenti, insieme, possono in fatti ‘far guarire’ il prediabete e dunque ritardare o prevenire l’insorgenza del diabete di tipo 2. Quest’ultimo, patologia nel vero senso del termine, quando compare diventa infatti una malattia cronica, quindi è bene adoperarsi per prevenirlo.