Dieta flexitariana, cos’è e quali sono le sue regole

3 Marzo 2021 0 Di Redazione

Quando si tratta di perdere qualche chilo di troppo per essere pronti all’estate saremmo davvero disposti a tutto. Nel momento in cui la bella stagione inizia a fare capolino da lontano, magari perché le giornate cominciano ad allungarsi, si passano in rassegna varie tipologie di regimi alimentari da seguire. Tra le ultime e più apprezzate novità dobbiamo indicare la cosiddetta dieta flexitariana, creata dalla dietista americana Dawn Jackson Blatner.

E’ particolare perché tiene conto di un elemento spesso sottovalutato: il lavoro che ciascuno di noi fa. Infatti questo regime, molto flessibile, parte da quello che è lo specifico fabbisogno nutrizionale che deriva da ogni attività lavorativa. C’è una bella differenza infatti tra una professione dinamica come quella dello chef o del barman e una più statica, che richiede di stare seduti al pc per molte ore al giorno. Il fabbisogno energetico cambia ed è al centro dell’attenzione per questo è sempre necessario consultare un nutrizionista. Anche se naturalmente certe regole che valgono per tutti ci sono. 

Semivegerarianesimo, sì alle verdure crude e ai cereali integrali

La dieta flexitariana è anche conosciuta con il nome di semivegetarianesimo e la sua regola principale è questa: sia a pranzo che a cena è sempre necessario mangiare una porzione di verdura cruda (possibilmente di stagione). Il motivo è presto detto: si tratta di alimenti idratanti e che assicurano una certa sazietà, inoltre sono ricche di fibre, vitamine e sali minerali.

Assieme alla verdura di stagione, si dovranno mangiare ogni giorno due frutti e una porzione di frutta secca. Quest’ultima, grazie al magnesio e allo zinco contenuti, è perfetta per chi sia spesso sotto stress sul lavoro o pratichi sport a un buon livello. Quali scegliere? Senza dubbio le mandorle, visto lo scarso apporto calorico e la grande ricchezza di proteine e fibre. Dal momento che i cereali integrali hanno un ridotto indice glicemico, saranno indicati per essere inseriti nella dieta flexitariana. Il potere saziante è indubbio, inoltre possiedono un alto contenuto di fibre. Farro e orzo sono un vero e proprio toccasana.

L’importanza di ridurre l’assunzione di proteine animali

Ok a bevande come latte di soia o senza lattosio, avendo cura di distribuire bene nel corso della settimana l’assunzione di carne (una volta) e pesce (tre volte) così come quella delle uova da prevedere una o due volte al massimo. La riduzione delle proteine animali, insomma, è un altro punto focale di questo regime alimentare. Deve comunque avvenire in maniera graduale (si può arrivare con il tempo a consumare 250 grammi a settimana). Il comfort food? Non è un tabù assoluto, soprattutto se inteso come piccola gratificazione dal punto di vista psicologico.

Dieta flexitariana, istruzioni per l’uso

Nell’arco di una giornata la dieta flexitariana prevede che si rispettino i 5 pasti canonici: colazione, spuntino, pranzo, spuntino e cena. E’ importante seguire le indicazioni relative a verdure e frutta o cereali così come quelle per l’assunzione delle proteine animali. La carne non è bandita del tutto, occorre però ridurne l’assunzione e prestare attenzione alla qualità, cercando di privilegiare prodotti a km zero e biologici. Sarebbe bene, specie all’inizio, ridurre gradualmente la carne nella dieta limitandosi a circa 700 grammi alla settimana. Mentre non ci sono grosse restrizioni per il pesce. La dieta flexitariana si può seguire per un paio di settimane e dovrebbe far perdere tra i 3 e i 4 chili

* Il contenuto riportato è di carattere orientativo a fini informativi: non sostituisce diagnosi e trattamenti medici. Non deve essere utilizzato per prendere decisioni in merito ad assunzione o sospensione di terapie farmacologiche e non può sostituire il parere di un professionista afferente a qualsiasi disciplina medico scientifica autorizzata.

Ultimo aggiornamento: 03/03/2021