La frutta secca fa male? Proprietà, benefici e controindicazioni

4 Gennaio 2023 Off Di Redazione

La frutta secca è alimento principe del periodo invernale: ricco di proprietà e benefici ma attenzione alle allergie

Uno dei cibi più diffusi durante il periodo di Natale è la frutta secca. Noci, nocciole, mandorle, pistacchi: tante persone li mangiano in gran quantità, da soli o come ingredienti di certi piatti, poiché è opinione diffusa che siano dei validi aiuti per mantenere sano l’organismo.

Se da un lato è vero che i benefici della frutta secca sono fondati, dall’altro è opportuno anche evitare di abusarne per non incappare in effetti che alla lunga rischiano di vanificare gli effetti positivi.

In questo articolo descriveremo nel dettaglio tutto ciò che riguarda il variegato mondo della frutta secca, dalle sue proprietà generiche fino a scendere nel dettaglio dei benefici e delle controindicazioni nella loro assunzione.

Frutta secca: tipologia

Partiamo dalle basi e vediamo le caratteristiche generali della frutta secca.

Innanzitutto, esistono due grandi macrocategorie in cui raggruppare le varie tipologie di frutta secca:

  • a guscio (detta anche oleosa o lipidica), che contiene tanti grassi ma pochi zuccheri;
  • polposa (detta anche non oleosa o glucidica), che al contrario ha pochi grassi ma tanti zuccheri.

Queste due macrocategorie hanno anche altre differenze oltre al contenuto di grassi e zuccheri, sia dal punto di vista degli elementi presenti sia da quello degli effetti sull’organismo umano.

Frutta secca a guscio

All’interno della macrocategoria a guscio troviamo:

  • Noci
  • Nocciole
  • Mandorle
  • Pinoli
  • Arachidi
  • Pistacchi
  • Castagne
  • Noci di cocco

Questo tipo di frutta, come detto, ha un contenuto notevole di grassi, soprattutto insaturi e polinsaturi come l’Omega-3 e l’Omega-6 che vengono considerati sani per il nostro corpo.

Sebbene abbiano pochi zuccheri, sono comunque ricchi di proteine, vitamine come la B e la E, dalle proprietà antiossidanti, e soprattutto fibre e sali minerali come il magnesio, il potassio, il fosforo, il ferro, il rame, il calcio e altri ancora.

Le calorie della frutta secca a guscio sono piuttosto alte (più o meno 600 kcal per ogni 100 grammi).

In generale, il loro consumo è consigliato soprattutto per chi porta avanti diete vegetariane, vegane o per lo sport. Tuttavia, è bene non tostare la frutta secca a guscio per evitare di perdere i grassi presenti al suo interno.

Frutta secca polposa

Nella macrocategoria della frutta secca di tipo polposa possiamo trovare:

  • Fichi
  • Datteri
  • Albicocche
  • Prugne
  • Uva passa

Come accennato in precedenza, questa tipologia di frutta secca presentano un alto contenuto di zuccheri, ma non solo: è infatti ricca anche di vitamine, fibre e sali minerali. Le quantità di questi elementi possono variare a seconda della frutta secca presa in esame.

Andando poi nel dettaglio di ogni tipo di frutta secca polposa, per esempio i datteri contengono tanto magnesio, potassio, fosforo, calcio, fibre e vitamine, mentre i fichi hanno discrete quantità di vitamine e sali minerali e sono degli ottimi antinfiammatori e lassativi.

Oppure, le prugne secche hanno proprietà antiossidanti grazie alla presenza di tanta vitamina A e betacarotene, senza contare che offrono un apporto energetico elevato, disintossicano, depurano e sono efficaci nella regolamentazione delle funzionalità intestinali.

Infine, le albicocche offrono una gran quantità di fosforo, magnesio, calcio e potassio, così come di fibre e carotene.

Frutta secca e frutta essiccata: sono due cose diverse?

Spesso si sente parlare indistintamente di “frutta secca” ed “essiccata”, come fossero dei sinonimi per indicare la stessa cosa. In realtà va fatta una dovuta precisazione, per evitare confusioni al riguardo.

La definizione di “frutta essiccata” include anche altri tipi di frutta, per esempio il mango, l’ananas, la papaya, la banana, i frutti di bosco ecc., che in natura sono freschi ma che vengono appunto essiccati, ossia privati quasi del tutto di acqua.

L’essiccazione era, nei tempi antichi, un metodo per conservare più a lungo la frutta, data la sua repentina deperibilità. È un processo, questo, che ha anche delle conseguenze sulla frutta stessa, in particolare per quanto riguarda alcuni elementi al suo interno che deperiscono, tra cui la vitamina C.

Frutta secca: benefici

Come visto in precedenza nell’articolo, la frutta secca ha in generale tante proprietà che aiutano il nostro organismo a stare in salute. Queste proprietà differiscono in base alla tipologia che andiamo a considerare, ma in generale, essendo molto calorica, offre al nostro corpo molta energia.

In più, la frutta secca aiuta a contrastare l’insorgenza di tumori e malattie cardiache e regolano il colesterolo nel sangue, un buon aiuto contro l’ipertensione, per esempio.

I momenti migliori della giornata per mangiare la frutta secca sono sicuramente la colazione e la merenda a metà mattinata o nel pomeriggio. Nel primo caso, si può pensare di mangiarla insieme a dello yogurt bianco oppure mangiare una fetta di torta con frutta secca. In questo modo, avremo non solo tante energie da spendere durante la giornata ma ci aiuteranno anche a smaltire le calorie.

Controindicazioni

Sebbene abbiamo visto come mangiare la frutta secca in generale sia utile per essere più sani e in salute, tuttavia ci sono anche delle controindicazioni su cui bisogna fare molta attenzione, se non vogliamo andare incontro a conseguenze pericolose per il nostro corpo.

In generale, è bene non esagerare con l’assunzione, soprattutto di sera e di notte, per via dell’alto contenuto di calorie. È quindi consigliabile mangiarne massimo circa 50 grammi durante una giornata per avere il giusto apporto calorico giornaliero.

Inoltre, è meglio evitare di mangiare frutta secca se si hanno determinate malattie o disturbi. Per le persone che soffrono di malattie infiammatorie croniche intestinali, come colite, ulcera e morbo di Crohn, o hanno delle allergie o intolleranza verso la frutta secca, essa rischia di provocare diarrea, irritazione e aerofagia.

Per chi invece soffre di gastrite questa frutta può risultare ancor più dannosa, poiché è particolarmente difficile da digerire.

Infine, bisogna assolutamente evitare di mangiare questa tipo di alimento se si ha la gotta, a causa della presenza di purine, una tipologia di acidi nucleici che con la gotta non vengono assimilati ma si accumulano come acido urico prima nel sangue e poi nelle articolazioni.

Conclusioni:

Tirando le somme, abbiamo potuto constatare come nella maggior parte dei casi la questo alimento sia un valido aiuto per la nostra dieta e per il benessere del nostro organismo, grazie alla presenza di tante vitamine, sali minerali e fibre e alle numerose proprietà benefiche.

È altresì vero comunque che, se i lati positivi sono tanti, non bisogna abusarne, perché altrimenti le proprietà benefiche di questa particolare frutta rischiano di perdersi.

Bisogna poi tener conto, come visto, della propria condizione di salute, e quindi evitare di mangiare questa frutta in presenza di malattie che possono rispondere negativamente alla sua assunzione.

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