Diabete e sale: un consumo eccessivo aumenta il rischio di ammalarsi, lo studio
19 Settembre 2017Diabete: il sale può aumentare il rischio di ammalarsi
Sale e Diabete, c’è una correlazione. Attenzione a tavola: il sale consumato potrebbe infatti aumentare il rischio di ammalarsi sia di diabete di tipo 2 – quello detto ‘insulino-resistente’, ovvero la tipologia più diffusa – che di quello meno comune detto ‘LADA’ (Diabete Autoimmune Latente degli Adulti), simile al diabete giovanile ma che colpisce, seppur molto lentamente, gli adulti.
E’ questo infatti il risultato di uno studio condotto presso l’Istituto Karolinska di Stoccolma e presentato al congresso dei diabetologi europei a Lisbona: sotto accusa il Sodio contenuto nel sale che usiamo per condire le pietanze, e presente in molti cibi che mangiamo quotidianamente. Il dato emerso è che il sodio rappresenta il 40% del peso del sale stesso.
Il consumo eccessivo di sale, dunque, non è da evitare solo perché causa di ipertensione. L’insidia del sodio si trova anche nel sale da cucina: approssimativamente per ogni pizzico di sale (2,5 grammi) assumiamo 1 grammo di sodio. L’Oms raccomanda un consumo giornaliero di sale inferiore ai 5 grammi.
Gli studi precedenti al riguardo avevano già evidenziato che il sodio consumato in eccesso va ad aumentare il rischio di diabete di tipo 2, e i ricercatori di Stoccolma hanno voluto approfondire la questione, cercando di capire se il sodio è associato anche al cosiddetto diabete autoimmune latente nell’adulto (LADA), forma di patologia che colpisce le cellule del pancreas, produttrici di insulina, senza per questo dare sintomi evidenti. Si tratta infatti di un tipo di diabete che può rimanere latente per anni per manifestarsi solo in età adulta.
Come si è svolta la ricerca
I ricercatori hanno esaminato 355 malati di LADA e 1.136 pazienti con diabete di tipo 2, la cui situazione è stata messa a confronto con 1.379 persone sane di controllo. Ognuno di essi ha compilato un questionario sulle proprie abitudini alimentari, dai quali dati è stato poi calcolato il consumo quotidiano di calorie, nutrienti e sodio. Successivamente sono stati valutati in relazione alla predisposizione genetica al diabete di ciascun soggetto preso in esame e l’influenza di altri fattori di rischio come l’età, il sesso, l’indice di massa corporea, il fumo, l’attività fisica e l’eventuale presenza in famiglia di casi di diabete.
Risultati dello studio
Per ogni grammo di sodio in eccesso consumato al giorno (pari a 2,5 grammi di sale), il rischio di diabete di tipo 2 aumenta in media del 43%. In caso di consumo superiore (più di 3,15 grammi di sodio al giorno, ovvero oltre 7,9 grammi di sale), il rischio aumenta del 58% rispetto a chi ne consuma poco, cioè meno di 2,4 grammi di sodio (6 grammi di sale).
“Questi dati confermano il legame tra consumo di sodio e diabete di tipo 2, e indicano anche che l’assunzione di elevate quantità di sodio potrebbe rappresentare un fattore di rischio per il LADA, soprattutto per le persone geneticamente predisposte”
Per ciò che invece riguarda il rischio di ammalarsi di diabete autoimmune degli adulti (LADA) consumando troppo sale, i dati sono ancora più allarmanti: chi consuma tanto sodio ha infatti un rischio triplo di ammalarsi rispetto a chi ne consuma poco; il rischio di sviluppare LADA sale infatti del 73%. La prevenzione del diabete passa dunque anche da questi dati.