Kudzu: cos’è, proprietà e controindicazioni

24 Dicembre 2017 0 Di Redazione

Kudzu: cos’è, proprietà e controindicazioni

Il Kudzu è una pianta poco conosciuta in Italia e in Europa. Arriva dall’oriente, in particolare Cina e Giappone, e può vantare numerosi benefici per il nostro organismo, oltre alla possibilità di poter raggiungere e superare il secolo di vita. Botanicamente si chiama Pueraria Lobata, mentre la traduzione del nome Kudzu in italiano significhi ‘eliminatore di tossine’. Questo perché viene usata da secoli come disintossicante per il fegato, soprattutto contro l’alcool e il fumo di sigaretta. Ecco dunque tutte le sue proprietà, i benefici e le controindicazioni.

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Le proprietà del Kudzu

Una vera e propria letteratura scientifica sui benefici di questa pianta non è ancora stata pubblicata, ma i primi studi confermano le sue proprietà benefiche e depurative nei confronti del fegato. Da decenni, infatti, questa pianta viene utilizzata per disintossicare l’organismo dall’abuso di alcool e dal fumo di sigaretta. Il Kudzu è comunque molto ricco di isoflavoni come la puerarina e la genisteina, capaci di agire sui neurotrasmettitori come la serotonina, il glutammato e il GABA. Stimolano, inoltre, la produzione di dopamina. Tra le proprietà si annoverano quelle antidolorifiche, miorilassanti e antipiretiche.

I benefici del Kudzu

Questa pianta sarebbe quindi in grado di donarci diversi benefici, a partire dalla sua azione antipiretiche e antidolorifica, azioni molto utili in caso di febbre o influenza. L’effetto miorilassante aiuta a regolare le attività intestinali soprattutto nei casi di stitichezza. Svolge un’azione protettrice per le pareti dello stomaco, favorisce la digestione e diminuisce l’acidità e i conseguenti episodi di reflusso gastroesofageo. A livello umorale è un valido alleato contro l’accumulo di stress, in quanto stimola la produzione di dopamina e serotonina e regola il ritmo sonno-veglia, diminuendo gli episodi di insonnia.

Controindicazioni

A contrario di moltissime altre piante, dove le controindicazioni e gli effetti collaterali possono comparire con facilità, soprattutto in caso di abusi, per questa pianta non sono mai stati registrati effetti spiacevoli o controindicazioni specifiche. L’unico aspetto sul quale porre maggiore attenzione riguarda gli isoflavoni contenuti nella pianta; questi possono agire sul sistema ghiandolare e ormonale delle donne, per questo motivo, in caso di gravi patologie al seno, come il cancro, se ne sconsiglia caldamente l’utilizzo. Bisogna evitarne l’assunzione anche in caso si faccia uso già di farmaci antidepressivi, oppure nel caso in cui si soffra di patologie legate alla tiroide o di terapia ormonale sostitutiva. Il rischio è di incorrere nelle interazioni. Per questo si consiglia di ascoltare il parere di un medico.

* Il contenuto riportato è di carattere orientativo a fini informativi: non sostituisce diagnosi e trattamenti medici. Non deve essere utilizzato per prendere decisioni in merito ad assunzione o sospensione di terapie farmacologiche e non può sostituire il parere di un professionista afferente a qualsiasi disciplina medico scientifica autorizzata.