Mela chiodata: il “rimedio della nonna” contro la carenza di ferro

12 Giugno 2019 0 Di Redazione

La mela chiodata è un “rimedio della nonna” che veniva impiegato nei casi di abbassamento di ferro nel sangue. E’ una “cura” fai da te contro l’anemia che ha origini molto antiche e ci sono testimonianze che narrano della “mela chiodata” già utilizzata durante il Medio Evo.

Oggi, che siamo abituati a fare subito ricorso a delle apposite fialette di ferro, la mela chiodata può sembrarci quasi un ritrovato magico, ma in realtà non bisogna mai sottovalutare i rimedi dettati dall’esperienza e dalla saggezza popolare; hanno certamente un contenuto di verità e di efficacia, e la mela chiodata non fa eccezione.

Mela chiodata: il contesto storico e i regimi alimentari “poveri”

Inoltre è bene contestualizzare tale rimedio. Se fate una ricerca su quali sono gli alimenti più ricchi di ferro troverete questa lista:

1. Lamponi (1mg/100g)

2. Fragole (0,8 mg/100g)

3. Banane (0,8 mg/100g)

4. Mirtilli (0,7 mg/100g)

5. Ciliegie (0,6 mg/100g)

6. Avocado (0,6 mg/100g)

7. Ananas (0,5 mg/100g)

8. Albicocche (0,5 mg/100g)

9. Fichi (0,5 mg/100g)

10. Kiwi (0,5 mg/100g)
(per quanto ci riguarda aggiungeremmo alla lista anche la barbabietola rossa).

Come vedete sono alimenti lontanissimi da quella che era la cucina povera di gran parte delle famiglie fino alla prima metà del Novecento. A quel tempo abbondavano sicuramente la polenta, il pane scuro, e la carne era assai rara. Quindi, tra gli alimenti disponibili, la scelta della mela non fu affatto sbagliata, anzi.

Inoltre c’è un altro fatto da considerare assai importante: le mele venivano raccolte dall’albero e rispetto a quelle che possiamo acquistare oggi, avevano un contenuto di sali minerali anche 10 volte superiore. Quindi, mangiare una mela, era già qualcosa che forniva di per sé un ottimo reintegro di sostanze benefiche (basti pensare anche al famoso detto: “una mela al giorno toglie il medico di torno!”).

Mela chiodata: come si prepara

Preparare la mela chiodata è semplicissimo. Basta prendere una mela sana e possibilmente appena raccolta (o almeno biologica), infilare in profondità nella sua polpa 6/8 grossi chiodi di ferro non zincati (e precedentemente sterilizzati in acqua bollente) e attendere almeno 24h, in modo che il processo di ossidazione si sviluppi in modo completo.
Trascorso dunque il tempo necessario si procede ad estrarre i chiodi e a mangiare la mela, che sicuramente avrà acquisito anche un forte sapore ferroso.

Mela chiodata: come avviene l’ossidazione?

La spiegazione è abbastanza semplice. La mela è un frutto molto ricco di acido malico e acido citrico, e questi riescono a fare reazione con il ferro presente nei chiodi e a scioglierlo, diffondendolo all’interno della polpa circostante. Ecco quindi che la mela avrà un carico di ferro molto superiore a quello suo naturale.

Ovviamente la mela chiodata non può essere sufficiente in gravi casi di anemia, ma per piccoli abbassamenti di ferro (come ad esempio può accadere alle donne in gravidanza) è un rimedio più che efficace.

Per innalzare il livello di ferro nel sangue e riportarlo alla sua giusta percentuale è sufficiente mangiare una mela chiodata al mese; quindi questo ci fa capire quanto potente può essere tale rimedio. Oltretutto la mela chiodata non ha l’effetto collaterale spiacevole, come hanno invece molti integratori di ferro, di creare costipazione e stipsi.

Infine, se per il sapore troppo “ferroso” non riuscite a mangiare la mela chiodata, potete anche fare un centrifugato unendo alla polpa di mela ossidata anche altre frutta; il ferro non andrà disperso e il vostro palato ve ne sarà grato!

Infine, un video che spiega quanto sia importante la vitamina B9 (acido folico) per l’assimilazione del ferro, così come la vitamina B12 e la vitamina C.
E’ del tutto inutile mangiare molto ferro se poi il nostro organismo, per altre cause, non lo assimila (ci sono anche cibi che inibiscono l’assimilazione del ferro, soprattutto quelli che contengono tannino).