Albicocche: Proprietà, benefici e controindicazioni
14 Giugno 2021Note per la loro buccia morbida e il sapore leggermente acidulo, le albicocche sono dei frutti che non possono mancare a tavola, soprattutto in estate: il periodo migliore per gustarle si apre a giugno e si chiude intorno alla fine di agosto.
Le albicocche sono ricche di vitamine e minerali ottimi per il benessere di tutto il corpo. Alcuni le preferiscono disidaratate, altri le gustano al naturale, altri ancora apprezzano maggiormente le proprietà cosmetiche delle albicocche, ma su una cosa siamo tutti d’accordo: l’albicocca è un frutto straordinario. Vediamo insieme una panoramica su di essa!
La pianta di albicocco
Le albicocche sono tecnicamente delle drupe, cioè delle bacche ricche di polpa, con una buccia sottile e un nocciolo legnoso al loro interno. Altre drupe molto conosciute sono la ciliegia, la prugna e la mandorla, che non a caso fanno tutte parte della stessa famiglia dell’albicocca – la specie Prunus.
Il nome scientifico dell’albicocco è Prunus Armeniaca, e deriva dalla storia di questa pianta. Nell’antichità, si riteneva che le albicocche provenissero dall’Armenia: ancora oggi, in alcuni dialetti del Nord Italia si usa il termine “armellin” o “armeìn” per rivolgersi a questo frutto.
In realtà, l’albicocco proviene da una regione della Cina confinante con la Russia: i Romani lo introdussero in Europa, ma è grazie agli Arabi che le albicocche hanno conosciuto una grande diffusione in tutto il Mediterraneo.
In condizioni normali, il Prunus Armeniaca può toccare i 12 metri di altezza, ma nelle coltivazioni viene tenuto a un’altezza massima di tre metri per facilitare la raccolta delle bacche.
L’albicocco è una pianta molto versatile, che prospera in ogni tipo di terreno; occorre però fare attenzione all’umidità del suolo, che alla pianta risulta poco gradita. A seconda delle varietà, le albicocche giungono a maturazione tra giugno e agosto.
Valori nutrizionali e proprietà delle albicocche
Quando si parla di albicocche, calorie e grassi non sono affatto un problema. Questi frutti sono infatti molto indicati per le diete, date le loro caratteristiche nutrizionali. Una porzione da 100 grammi di albicocche contiene i seguenti macronutrienti:
- Calorie: 48 kcal;
- Proteine: 1,4 g;
- Carboidrati totali: 11 g;
- Grassi: 0,4 g;
- Fibre: 2 g.
Andando più nello specifico, notiamo che le albicocche sono una ricchissima fonte di vitamina A: una porzione da 100 grammi, corrispondenti a 2 o 3 albicocche, apporta quasi il 40% del fabbisogno giornaliero di questa sostanza. Queste bacche sono inoltre ricche di vitamina C e vitamina E, due sostanze dalle comprovate proprietà antiossidanti.
A livello di minerali, troviamo ottime quantità di potassio, manganese, magnesio e fosforo. Come la gran parte dei frutti, le albicocche contengono fibre alimentari, che stimolano il transito del cibo e facilitano la digestione.
Il nocciolo dell’albicocca è legnoso e contiene al suo interno dei piccoli semi, ai quali vengono attribuite delle proprietà antitumorali. I semi di albicocca contengono amigdalina, detta anche vitamina B17. Questa sostanza è molto controversa, ma prima di parlarne vediamo tutte le proprietà delle albicocche!
Albicocche: Benefici per il corpo
I benefici delle albicocche per la dieta sono abbastanza intuitivi: queste bacche sono infatti adatte a ogni regime alimentare, dato che sono molto ricche di acqua e povere di calorie. A piccole quantità controllate, possono rientrare anche in una dieta per diabetici.
Trattandosi di vere e proprie miniere di potassio, le albicocche danno grandi quantità di energia immediatamente disponibile. Per questo, sono molto indicate nella dieta degli sportivi: dopo uno sforzo prolungato, non c’è niente di meglio che mangiare albicocche per reintegrare i sali minerali persi.
Le proprietà energizzanti di questi frutti derivano anche dalla presenza di vitamina A. Detta anche retinolo, questa sostanza migliora la sensibilità degli occhi alla luce e contribuisce allo sviluppo delle ossa.
Le albicocche sono poi degli antiossidanti naturali: sia la vitamina A che la vitamina C contrastano l’azione dei radicali liberi, e permettono alle nostre cellule di funzionare in maniera più efficiente. La vitamina C protegge e rafforza il nostro sistema immunitario, aiutandoci ad affrontare meglio i raffreddori di stagione. Oltretutto, sembra che giochi un importante ruolo nel facilitare la guarigione dalle ferite.
Come i pomodori gialli, anche le albicocche contengono licopeni, degli antiossidanti che insieme alla vitamina C contribuiscono a contrastare l’accumulo di colesterolo cattivo nei vasi sanguigni.
Le albicocche al naturale contengono anche buone quantità di fibre e di sorbitolo, due nutrienti dalle importanti proprietà depurative. Grazie a queste sostanze, i frutti dell’albicocco facilitano il transito del cibo ed evitano l’accumulazione di tossine in eccesso nell’intestino.
Le fibre stimolano inoltre la produzione di succhi gastrici, e permettono al nostro organismo di assorbire meglio i nutrienti che assumiamo con la nutrizione. Le albicocche sono poi una fonte di pectine, sostanze che forniscono un aiuto in caso di stitichezza.
I benefici delle albicocche per la pelle
Anche la skincare fa ampio uso dell’albicocca e delle sue straordinarie proprietà. Tutte le vitamine e i minerali che abbiamo esaminato finora contribuiscono anche al benessere della nostra pelle!
Tanto per cominciare, vitamina A, C e sorbitolo condividono fra loro delle notevoli proprietà antiossidanti. Queste sostanze contrastano attivamente i radicali liberi, cioè le famose molecole responsabili dell’invecchiamento cellulare: se applicati sulla pelle, i prodotti cosmetici a base di albicocca ringiovaniscono le cellule epiteliali e donano lucentezza e splendore all’incarnato.
Quando ci esponiamo al sole, il nostro organismo produce melanina, un pigmento fondamentale per proteggere la pelle dai raggi UV. Le albicocche aiutano ad abbronzarsi, perché il retinolo in esse contenuto si aggrappa alla melanina e ne intensifica l’azione.
I micronutrienti contenuti nelle albicocche partecipano inoltre alla formazione del collagene, una proteina che rende la pelle elastica e morbida. Il passare dell’età causa una diminuzione naturale del collagene, che porta alle prime rughe di espressione; sostanze come la vitamina C rallentano questo processo e mantengono la pelle giovane e in salute.
Le proprietà antibatteriche e disinfettanti della vitamina C rendono le albicocche molto utili anche per lenire le infiammazioni dell’acne. Anche le occhiaie scure hanno i giorni contati, dato che le albicocche contengono fitosteroli, sostanze che ripristinano la microcircolazione della pelle.
Per beneficiare appieno delle loro proprietà cosmetiche, prova a preparare un impacco di albicocche:
- Metti due o tre albicocche spezzettate in poca acqua bollente e lasciale in infusione per massimo tre minuti.
- Estrai la polpa spezzettata e lasciala raffreddare, poi schiacciala con una forchetta.
- Aggiungi un cucchiaio di olio extravergine di oliva, per rendere più malleabile il composto.
- Stendi il preparato sulla pelle e lascia agire per venti minuti, poi rimuovilo con dell’acqua tiepida.
Come si scelgono le albicocche?
Come l’ananas, le albicocche sono dei frutti che non proseguono la loro maturazione una volta colti. Questo significa che se compri un’albicocca acerba, è quasi impossibile che diventi matura nella fruttiera.
Scegliere le albicocche giuste è un’arte: quando sono acerbe hanno un sapore molto acidulo, che le rende tendenzialmente sgradevoli. Per non sbagliare al banco ortofrutta, scegli i frutti con una buccia vellutata e liscia e un profumo dolce.
Il colore dell’albicocca cambia a seconda della sua varietà, ma in generale le sfumature che vanno dall’arancio al rosso sono ben accette. Se noti delle piccole parti verdi, significa che i frutti sono stati colti prima della maturazione.
Al supermercato e nei negozi specializzati si trovano anche le albicocche disidratate, tipiche della tradizione mediorientale. Poiché non contengono acqua, le albicocche secche sono più ricche di proteine e carboidrati rispetto a quelle fresche, a parità di porzione.
A differenza dello zenzero candito, le albicocche disidratate non hanno bisogno di ulteriori zuccheri, ma spesso vengono arricchite con solfiti per migliorarne l’aspetto. I solfiti sono dei potenziali allergeni, quindi è bene mantenere una certa moderazione nel consumo di questo prodotto.
Molto note sono anche le albicocche sciroppate, che passano attraverso una fase di cottura a bagnomaria nello sciroppo di glucosio. Questo processo fa perdere loro parte delle proprietà nutritive: la vitamina C, per fare un esempio, è una sostanza che si degrada con il calore.
Dato che sono immerse nello sciroppo di glucosio, le albicocche sciroppate sono molto più ricche di zuccheri semplici e di calorie. Se un’albicocca al naturale non provoca grandi effetti collaterali per i diabetici, quelle sciroppate sono categoricamente vietate.
Semi di albicocca: È vero che curano il cancro?
Abbiamo visto che tecnicamente le albicocche sono delle drupe, cioè delle bacche carnose con un nocciolo duro al centro. Questo nocciolo contiene a sua volta dei piccoli semini, che prendono il nome di armelline o mandorle amare.
Le armelline sono in effetti simili a piccole mandorle, ma hanno una forma più tondeggiante e un sapore molto più amaro rispetto alle loro cugine.
I semi di albicocca sono poi una notevole fonte di vitamina E, una sostanza che protegge l’organismo dall’invecchiamento cellulare. Detta anche tocoferolo, questa vitamina contrasta la formazione del colesterolo cattivo e permette la sintesi di numerose proteine fondamentali per la nostra salute.
Nella medicina alternativa, i semi di albicocca sono noti per la loro presenza di amigdalina, la sostanza che conferisce loro il sapore amaro e delle supposte proprietà antitumorali. Alcune popolazioni dell’Asia tropicale usavano le mandorle amare proprio a questo scopo.
Per via dell’ondata di entusiasmo nei suoi confronti, l’amigdalina è stata ribattezzata come vitamina B17, facendo così il giro del mondo: le proprietà anticancerogene dei semi di albicocca sono ancora oggi un grande argomento di conversazione. Non è però tutto oro ciò che luccica.
Le proprietà antitumorali dell’amigdalina non sono mai state dimostrate a livello scientifico, e addirittura un recente articolo dell’AIRC ha aperto un interessante risvolto su questa sostanza. La vitamina B17 non esiste: è il risultato di un esperimento sociale dell’Università del Kansas, nato per verificare come le persone reagiscono alle fake news nella scienza.
La verità sulle mandorle amare
Insomma, i semi di albicocca non hanno nessun effetto contro il cancro. Non solo: quando l’amigdalina entra in circolo nell’organismo, genera una serie di reazioni che portano alla formazione di cianuro, una sostanza altamente tossica.
Per un adulto, bastano dieci semi per raggiungere la soglia di rischio e sviluppare una serie di pericolosi effetti collaterali: mal di testa, nausea, febbre, ipotensione e nei casi più gravi perfino la morte. Per i bambini, sono sufficienti due o tre mandorle amare crude.
Se i consumi si mantengono sotto questa soglia non si corrono pericoli, motivo per cui le armelline sono tuttora usate in cucina per bilanciare l’aroma delle mandorle dolci. In alcune ricette tradizionali, gli amaretti che troviamo in pasticceria usano sia i semi del mandorlo che un estratto di semi di albicocca.
Inoltre, la cottura fa degradare l’amigdalina: il sapore amaro dei semi di albicocca si ammorbidisce, e i rischi nel consumarli si attenuano. In ogni caso, è molto difficile trovare in commercio delle mandorle amare crude, proprio per la loro pericolosità.
Quindi, i semi di albicocca crudi non curano il cancro e sono anzi molto pericolosi da ingerire. Tuttavia, come spesso accade, un alimento tossico può avere altri utilizzi benefici per il nostro corpo.
Prendiamo ad esempio gli integratori a base di Aloe Vera, recentemente messi al bando dall’Unione Europea. Anche se non è più considerata sicura al 100% da bere, l’Aloe continua ad essere un ottimo ingrediente per la cosmesi, date le sue proprietà idratanti e antinfiammatorie.
Per i semi di albicocca il discorso è lo stesso: mangiarli è molto rischioso, ma il loro olio protegge la pelle, la idrata e combatte le smagliature. L’olio di albicocca è però un comedogeno, cioè una sostanza che ad alte dosi fa emergere qualche foruncolo sulla pelle.
Albicocche: Controindicazioni ed effetti collaterali
Normalmente, questi frutti non presentano particolari effetti collaterali. Si tratta comunque di allergeni, che in casi di ipersensibilità potrebbero provocare un’irritazione al palato, un rigonfiamento delle labbra e un forte prurito alla gola.
La possibilità o meno di consumare albicocche in tranquillità dipende anche dalle cosiddette allergie crociate, cioè reazioni avverse derivanti da un’allergia completamente diversa allo specifico alimento ingerito:
- Chi è allergico alle pesche dovrebbe astenersi anche dal consumo di albicocche, perché la proteina responsabile di queste due allergie è pressoché identica nei due frutti;
- Nel Nord-Europa si riscontra una forte correlazione tra l’allergia ai pollini di betulla e la reazione allergica al consumo di albicocche;
- Nell’Europa Mediterranea si segnalano invece casi di reazioni avverse all’albicocca da parte di persone allergiche alle graminacee.
Chi soffre di disturbi intestinali come la sindrome del colon irritabile o il morbo di Crohn dovrebbe astenersi dal consumare albicocche in grandi quantità, date le proprietà lassative del sorbitolo contenuto nei frutti.
Come già accennato, un consumo limitato di albicocche fresche non provoca controindicazioni per chi soffre di diabete; il rischio aumenta per quanto riguarda i frutti sciroppati o disidratati, il cui consumo in questi casi andrebbe evitato.
I semi di albicocca sono invece molto più rischiosi da ingerire, per via delle alte dosi di amigdalina: è necessario attenersi rigorosamente alle dosi consigliate, ma la scelta migliore sarebbe non consumarli del tutto. In ogni caso, prima di inserire questi alimenti nella propria dieta, consigliamo di affidarsi al proprio medico curante o a uno specialista.
* Il contenuto riportato è di carattere orientativo a fini informativi: non sostituisce diagnosi e trattamenti medici. Non deve essere utilizzato per prendere decisioni in merito ad assunzione o sospensione di terapie farmacologiche e non può sostituire il parere di un professionista afferente a qualsiasi disciplina medico scientifica autorizzata.