Liquirizia: una pianta dai poteri benefici eccezionali
21 Ottobre 2019Quando si parla di liquirizia a tutti noi viene subito in mente il classico “filo arrotolato” di colore nerissimo e leggermente gommoso, che tutti, almeno una volta, ci siamo divertiti a mangiare, facendo poi bella mostra di una lingua color pece!
Ma quella è in realtà ben lontana dalle vera liquirizia (Glycyrrhiza glabra), una pianta perenne di origine Euroasiatica nota per le sue proprietà benefiche già più di 5000 anni fa, soprattutto digestive, depurative e antinfiammatorie. Inoltre, sempre grazie al lento succhiare della sua radice, i nomadi del deserto riuscivano a vincere la sete e stare molte ore senza bere anche sotto il sole rovente.
La liquirizia (dal greco “glykys” che significa dolce e “rhiza” che sta per radice) è arrivata in Occidente attorno al XV° secolo grazie ai frati Domenicani, utilizzata soprattutto sotto forma di tintura per le vie respiratorie o come infuso per favorire la digestione e depurare il fegato.
Liquirizia: nella radice custodite potentissime proprietà benefiche
La parte più ricca di principi attivi è rappresentata dalle radici (come accade per lo zenzero, la curcuma o il ginseng), soprattutto per quanto riguarda la glicirizzina, che ha eccellenti proprietà antinfiammatorie, protettive del tratto gastro-intestinale ed espettoranti, cosa quest’ultima che rende la liquirizia un rimedio naturale davvero efficace per contrastare tosse e altre affezioni delle vie respiratorie.
La liquirizia è ottima per curare le gastriti, gli spasmi addominali e i crampi, grazie all’effetto antispastico esercitato dai flavonoidi (in generale è protettiva della mucosa gastrica). La liquirizia ha anche proprietà antivirali ed antibatteriche.
Ma i suoi principi benefici non si esauriscono qui. La liquirizia, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti, risulta essere un ottimo un ottimo rimedio naturale anche per le infiammazioni cutanee come dermatiti, eczemi, herpes e psoriasi. Sembra anche che riesca a stimolare l’attività intestinale e dunque contrastare la stipsi.
La liquirizia è anche una vera toccasana per il fegato. Il consumo di estratto secco di liquirizia per almeno un mese, grazie alla forte presenza di antiossidanti, produce un sensibile miglioramento delle condizioni epatiche, anche in soggetti affetti da malattie croniche importanti (vedi anche: tisane per depurare il fegato).
La liquirizia è anche in grado di aumentare il senso di sazietà, facendoci dunque mangiare meno e risultando quindi molto consigliata all’interno di regimi dietetici dimagranti.
Una curiosità: in Calabria sia ha un’importantissima produzione di liquirizia di eccellente qualità e da cui si ricava anche un eccellente liquore erboristico (nel video a seguire la ricetta per realizzarlo a casa “fai da te”, proprio con la liquirizia calabrese).
Liquirizia: controindicazioni ed effetti collaterali
La liquirizia stimola un innalzamento della pressione arteriosa ed è dunque sconsigliata a chi soffra già di pressione alta (al contrario, fa molto bene a chi soffre di pressione bassa).
Un consumo eccessivo di liquirizia può quindi provocare mal di testa, gonfiore al viso e alle caviglie e in generale creare problemi a livello di circolazione sanguigna, capillari fragili e simili.
Da tenere sotto controllo anche l’assunzione di liquirizia nel caso di donne in stato di gravidanza o allattamento (non superare mai i 300 mg a settimana).
Salmiakki, la liquirizia salata finlandese
Qui da noi in Italia non è molto conosciuta, ma esiste in commercio anche la liquirizia salata finlandese, denominata Salmiakki. E’ una liquirizia molto particolare che trae il suo speciale gusto “salato” dalla presenza, all’interno della pianta, di cloruro di ammonio, derivante dalla composizione chimica dei terreni di origine vulcanica.
Ricorda lontanamente il sale da cucina anche se con un retrogusto piccante. Viene utilizzata principalmente per realizzare delle caramelle dal gusto decisamente tipico e forse non così facilmente accoglibile da tutti. Ma sicuramente da provare!