Spezie piccanti: quali sono le migliori e perché fanno così bene

2 Gennaio 2020 0 Di Redazione

Le spezie piccanti, a tavola, dividono; c’è chi le ama e le aggiungerebbe anche sul dolce, e chi invece non può proprio tollerarle, disturbati da quel bruciore in bocca che poi segue il boccone “infuocato” giù per esofago e poi nello stomaco.

Ma un aspetto delle spezie piccanti mette tutti d’accordo: fanno benissimo al nostro organismo (se non si soffre ovviamente di particolari patologie e in giuste dosi); nel prosieguo dell’articolo andremo a scoprire perché e quali sono le migliori da poter utilizzare in cucina ogni giorno; prima però una brevissima introduzione sulle origini e la storia.

Le spezie in generale sono conosciute ed utilizzate da millenni; già nell’antico Egitto cibi speziati venivano somministrati agli schiavi per dare loro più forza e mantenerli più sani (erano infatti già conosciute, tra le altre, anice, cardamomo, cumino, aneto e zafferano); la provenienza della quasi totalità delle spezie è di origine orientale (specialmente India), e fino al XVI° secolo ve ne erano molte ritenute preziosissime, proprio per il loro alto potere curativo.

Ma vediamo adesso di concentrarci in particolare sulle spezie piccanti e su quella che è la particolarità che le rende così benefiche per il nostro organismo.

Spezie piccanti: quali sono le migliori e perché fanno così bene

spezie piccanti proprietà

Le spezie piccanti – tra cui possiamo annoverare il notissimo peperoncino, ma anche la paprika, il pepe o lo zenzero – sono da considerarsi degli eccellenti vaso-dilatatori ed è proprio in virtù di questa caratteristica che sono anche considerati degli ottimi afrodisiaci naturali; tale proprietà vaso-dilatatrice va ad interessare in realtà il benessere di tutto il nostro sistema cardio-circolatorio e in dosi controllate è certamente consigliato un utilizzo quotidiano di tali spezie.

Inoltre, da un recente studio effettuato in laboratorio, è arrivata la conferma scientifica che le spezie piccanti, contenendo capsaicina, sono in grado di diminuire la percezione del dolore, migliorare il metabolismo, proteggere dai tumori e innalzare la salute generale dell’intero organismo (e dunque gli egiziani, come abbiamo visto nel paragrafo introduttivo, avevano già capito tutto!).

Le spezie piccanti vanno però consumate con moderazione perché altrimenti possono generare degli effetti collaterali anche molto intensi.

Persone poco abituate o particolarmente sensibili possono rischiare effetti indesiderati per la loro salute, con sintomi quali irritazione delle mucose, nausea, vomito, fino all’ipertensione. I bambini dovrebbero evitare le spezie piccanti completamente, così come coloro che soffrono di disturbi all’apparato digerente.

Vediamo adesso alcuni esempi più specifico riguardanti tre spezie piccanti principali e le loro proprietà benefiche.

Zenzero. Lo zenzero è una delle spezie piccanti più conosciute ed utilizzate, e va ad agire in maniera positiva soprattutto per molti disturbi che riguardano la zona dell’addome ed è spesso inserito in molte diete dimagranti.
Lo zenzero, grazie al suo sapore fresco e delicato, si può utilizzare in cucina in moltissime ricette: ottimo nelle marinature di carne e pesce è eccellente anche nella preparazione di vari tipi di biscotti. Ottima la famosa tisana allo zenzero.

Wasabi.
Il wasabi, più piccante dello zenzero, è dotato di ottime proprietà antibatteriche, antiossidanti e depuranti. In cucina è molto noto il suo utilizzo nei piatti di pesce crudo giapponese, come sushi e sashimi.

Peperoncino.
Per un approfondimento su “sua maestà piccante” il peperoncino, lasciamo la parola al dott. Mariani, ospite alla trasmissione “Geo” di Rai Tre.