Alimenti ricchi di vitamina K: perché è importante e a cosa fare attenzione
26 Novembre 2019Sentiamo sempre parlare di vitamina C (soprattutto durante i mesi autunnali e invernali), da un po’ di tempo a questa parte della vitamina D (detta anche “l’ormone del sole”), qualche volta della vitamina A (che fa bene alla pelle) e della vitamina E (tocofenolo), ma quasi mai sentiamo nominare la vitamina K, che invece svolge molte importanti azioni all’interno del nostro organismo.
Vediamo allora, nel prosieguo dell’articolo, di capire meglio che cosa sia questa “fantomatica” vitamina K, quali siano le sue proprietà benefiche, in quali alimenti si può trovare e soprattutto se ci sono delle controindicazioni in una sua assunzione massiccia o, al contrario, quali pericoli si può correre nel caso di una sua carenza..
Alimenti ricchi di vitamina K: perché è importante e a cosa fare attenzione
La vitamina K è la parola di uso semplice e comune per indicare un elemento che in realtà si chiama naftochinone, e che rientra in quel gruppo di vitamine solubili, stoccate nel fegato, e a cui il nostro organismo fa ricorso in caso di bisogno; sotto questo punto di vista, dunque, non è necessario assumere ogni giorno con il cibo tale vitamina, perché comunque il corpo ne ha una certa riserva epatica dalla quale può attingere in qualsiasi momento.
Questo non vuol dire però che possiamo stare a lungo senza “farne rifornimento”; gli alimenti maggiormente ricchi di vitamina K sono di origine vegetale (soprattutto quelli verdi a foglia larga), tra cui, ad esempio, ricordiamo:
Oli vegetali e margarine hanno una concentrazione media di vitamina K.
Frutta, cereali, carne e latticini ne contengono invece una percentuale molto bassa.
Con una normale dieta mediterranea, variegata e ricca di vegetali, la vitamina K per il fabbisogno necessario dovrebbe essere assicurata.
La vitamina K (Koagulation) è fondamentale per la coagulazione del sangue (attività antiemorragica) e per far funzionare correttamente alcune proteine specifiche che concorrono alla formazione delle ossa, della cartilagine e delle pareti arteriose.
Dunque, una carenza di vitamina K (che però è quasi sempre collegata ad una malattia già in atto oppure ad un utilizzo prolungato di antibiotici) può essere molto pericolosa, in quanto può provocare emorragie e fragilità ossea, con conseguenti facili fratture e problemi di osteoporosi e artrosi.
Anche l’eccesso di vitamina K è davvero molto raro, e può accadere quando si è esagerato con degli integratori; i sintomi da eccesso di naftochinone nell’organismo sono: vomito, anemia, trombosi, sudorazione eccessiva, vampate di calore e senso di oppressione al petto.
In questo breve e simpatico video finale, una carrellata degli alimenti più ricchi di vitamina K con specificato, per ciascuno, il valore in micro-grammi ogni 100 grammi di cibo.
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* Il contenuto riportato è di carattere orientativo a fini informativi: non sostituisce diagnosi e trattamenti medici. Non deve essere utilizzato per prendere decisioni in merito ad assunzione o sospensione di terapie farmacologiche e non può sostituire il parere di un professionista afferente a qualsiasi disciplina medico scientifica autorizzata.